mercoledì 7 novembre 2007

Il Ministero degli Esteri su Second Life

Il ministero degli esteri è approdato fin dal marzo scorso su Second Life con un'iniziativa interessante: il 91° Istituto Italiano di Cultura nel mondo virtuale più famoso al mondo.

Il relatore, Marco Villani, ha riccamente illustrato l'iniziativa, le finalità ed anche i consensi raccolti dall'iniziativa stessa caratterizzatasi nella creazione di uno spazio espositivo, cui corrisponde anche l'equivalente reale (una mostra d'arte itinerante della collezione appartenente al ministero stesso); ad un'aula per la didattica dell'italiano; alla realizzazione di un ambiente caratterizzato da connotati tipicamente italiani come il bel giardino all'italiana che impreziosisce questa sede virtuale.

Il successo dell'iniziativa ha spinto il ministero stesso a mettere in cantiere un secondo sbarco con un Ufficio Relazioni col Pubblico (URP) attualmente in fase di progettazione.

Questo è quanto è emerso in una delle tavole rotonde del COM.PA che ha visto, oltre al rappresentante del MAE, il presidente del FORMEZ ente sbarcato anch'esso su Second Life anche se solo dal luglio scorso, da Mirko Lalli della Fondazione Sistema Toscana, anch'essa già su Second Life.

Il giornalista Mario Gerosa, autore del volume su Second Life, ha sollecitato a pensare soluzioni originali su Second Life che non siano una replica del "Real Life" .

Ha coordinato la tavola rotonda Leda Guidi, del Comune di Bologna, che ha esordito confessando di non essere mai stata su Second Life ma che alla fine dell'incontro è parsa molto interessata a questa nuova dimensione della comunicazione, anche istituzionale.


Ho frequentato Second Life una sola volta qualche tempo fa e non ne ho avuto un'impressione positiva.
Ascoltando queste testimonianze pensate che sia il caso di ricredersi?
L'innovazione passa anche attraverso il virtuale non solo tecnologico?

2 commenti:

Bruce Sherwood ha detto...

Il mio collaboratore Ruth Chabay ed io poco fa avevamo parlato a lungo con due fisici che sanno molto di Seconda Vita. Uno sta lavorando per la ditta Linden Labs, che ha creato Seconda Vita, e l’altro sta sperimentando con le possibilità educazionali. Ruth ha concluso che si potrebbe fare qualcosa interessante, che vale la pena almeno studiare l’ambiente sul serio.

È vero che entrando a Seconda Vita è difficile orientarsi e trovare luoghi e persone interessanti, asì che a prima vista l’ambiente sembra vuota e senza senso. Ma sempre più comunità stanno provandone l’uso. Per esempio, ho letto nel ultimo numero della rivista “Esperanto” un articolo di Anna Lowenstein (che vive vicino a Roma) che parla di sperimenti di convegni virtuali di esperantisti di diversi paesi. Questo tiene senso perche la comunità esperantista è dispersa, e molti si sentono isolati.

Ivan Grossi ha detto...

Ringrazio Bruce per il post che, a quanto mi scrive in una mail, ha scritto dal suo "buen retiro" di Santa Fe (New Mexico). E' interessante vedere come Second Life riveli così tante potenzialità. Visto che Bruce è professore di Fisica alla Carolina State University mi chiedo se non sarebbe interessante, ma anche utile e didattico, immaginare che in un mondo come Second Life non valga più la teoria dei campi, nelle modalità che conosciamo. Sarebbe interessante capire come si comporterebbe un sistema solare in cui non valga più la relazione:

Forza R m1*m2/r2