martedì 23 ottobre 2007

Si comincia ....

E' con un po' di trepidazione, nonostante la "barba bianca", che inizio a scrivere queste prime righe per il blog che ho deciso di aprire.

Tecnologia ed innovazione sono parole che assumono i significati più diversi nei contesti più disparati. Verosimilmente non c'è un unico concetto di innovazione né una data tecnologia è applicabile "urbi et orbi".

Ciò che è importante è individuare un realistico obiettivo di innovazione e scegliere la tecnologia che può permetterne il raggiungimento.
Naturalmente il processo non è lineare: l'obiettivo condiziona la scelta delle tecnologia, i limiti della tecnologia disponibile riducono la percentuale di conseguimento dell'obiettivo.

Ciò che vorrei emergesse dal dibattito su questo blog è come far crescere la consapevolezza della scelta duale tecnologia-innovazione in modo da massimizzare il risultato.

Come senior advisor è un problema che costantemente mi pongo ma che spesso trovo sottovalutato nei miei committenti.

Attendo i vostri commenti ...

Ivan Grossi
Ferrara, 23 ottobre 2007

4 commenti:

V.Tizzani ha detto...

E' con vivo piacere che accetto di entrare in questo blog sia per l'importanza dell'argomento, sia per la stima che nutro nei confronti di Ivan. Tecnologia ed innovazione un argomento quanto mai interessante. Non vorrei scomodare chi disse che non esiste una scienza (tecnologia) buona o cattiva ma è l’uso (innovazione) che se ne fa ad essere buono o cattivo, ma esempi di cattive innovazioni ce n’è una lista lunga. E a volte le due qualità coesistono nella stessa innovazione.
Un esempio è costituito dal telefono mobile. Non si può affermare che non si tratti di una tecnologia che ha portato tanti vantaggi alla vita di tutti i giorni. Al tempo stesso, però, ci ha ridotti in uno stato di semi schiavitù.
Se focalizziamo la nostra attenzione sulle tecnologie dell’informazione (ICT), quella che una volta si chiamava informatica, la mia impressione è che la nostra società, e quella italiana in particolare, si è, fino ad oggi, soffermata solo sugli aspetti più “facili” da cogliere.
Utilizziamo l’ICT per fare più velocemente e, spesso, più efficacemente ciò che facevamo anche ieri con molti affanni. Non ci sfiora la testa che, invece, l’ICT è in grado di ribaltare i paradigmi che da “sempre” conosciamo, utilizziamo, sfruttiamo.
Per esemplificare citerei la posta elettronica. Utilissima, in pochi minuti si riesce a scrivere e a recapitare un documento. A mio avviso, sfugge che non si tratta più di una missiva che raggiunge il nostro corrispondente, ma è lui che raggiunge le sue mail recapitate tutte sul suo account (come questo di gmail) distante migliaia di kilometri. Un vantaggio straordinario se si pensa che questo ci consente di leggere, in tempo reale, le nostre mail ovunque ci troviamo, senza dover necessariamente passare dal nostro ufficio o da casa.
Non mi sfugge che la difficoltà ad ideare e proporre nuove applicazioni è di ordine culturale. Il che rende la diffusione di nuove applicazioni più lenta se non più difficile.

Ivan Grossi ha detto...

Grazie Vincenzo per essere andato subito verso l'obiettivo: dovremmo più spesso chiederci se valga la pena o no spingere una certa tecnologia senza la dovuta riflessione. Certo il telefonino (e vale la pena ricordare che solo noi italiani abbiamo coniato una nuova parola per questo strumento che ci ha stregato) è utile ma ci ha privato della possibilità di stare con noi stessi, almeno quando si viaggia, aggiungo. Mi si potrebbe rispondere che c'è sempre la possibilità di spegnerlo: è una fola, se hai il telefonino in tasca quando viaggi non lo spegni!

Vorrei spingermi un po' oltre ancora: ciò che è innovazione per noi (e qui intendo come italiani che vivono in Emilia-Romagna) è innovazione anche per chi vive a Ceylon?

Essendo stato coinvolto per diversi anni in progetti di cooperazione allo sviluppo mi sono convinto che il concetto di innovazione è molto legato al contesto.

Forse non c'è bisogno di andare così lontano. L'innovazione che noi consulenti potremmo proporre al Comune di Bologna dovrebbe essere la stessa da proporre ad un piccolo comune della montagna bolognese? Ed i programmi nazionali di innovazione (come il programma ELISA) deve valutare le proposte senza un riferimento geografico?
Al momento non ho una risposta ....

Giovanni Martelli ha detto...

Caro Ivan, solo il fatto di avermi pensato come collaboratore del tuo blog mi lusinga.
Come tu ben sai lavoro in un'azienda del settore Automotive che per sopravvivere deve innovare continuamente in prodotti e tecnologie in essi contenute.
In parte per seguire le evoluzioni del mercato ed in parte per creare esigenze nell'utilizzatore perchè questi prodotti abbiano un mercato.
Ti faccio due esempi:
l'alimentazione del motore è passata dal prodotto carburatore all'alimentazione elettronica perchè le restrizioni sempre più pressanti di ridurre le emissioni nocive in atmosfera ha costretto questa scelta.
Il cambio robotizzato che può sostituire il classico cambio manuale è un prodotto che semplicemente può rendere la guida più piacevole oltre che avere vantaggi di altro genere.
Non si è costretti ad implementarlo sulle vetture!!
Aggiungerei che tutti questi nuovi prodotti sono controllati elettronicamente attraverso la centralina elettronica che ne consente il pilotaggio. Più evolvono i componenti elettronici in termini di capacità di memoria, di velocità di risposta, ecc. e più consentono l'implementazione di nuove funzioni o più semplicemente di miglioarne le esistenti.
La continua evoluzione del PC insegna...
Tornando un pò indietro negli anni, ricordo che la mia tesi di laurea in economia industriale aveva (ed ha) come titolo "l'innovazione come fattore competitivo per lo sviluppo dell'azienda". Già allora si discutevano questi temi ed oggi ne vedo riproposti gli argomenti in forme esteriori diverse, ma concettualmente molto simili.

Ivan Grossi ha detto...

Grazie per aver accettato. Il messaggio è scritto un po' in ritardo ma solo oggi mi sono accorto che il tuo post era rimasto in bozza.
Errori di un principiante .... scusami.